venerdì 30 settembre 2011

Tassa di soggiorno a Tropea

Un paese turistico si definisce tale in quanto possiede delle caratteristiche attrattive per gli Ospiti: buone spiagge, mare pulito, posti letto, clima favorevole, cultura etc etc.

Tropea senza dubbio rappresenta per l'intera Calabria il simbolo del turismo, che traina grazie alla sua posizione, storia e cultura l'intero indotto.

Ciò però non significa che oggi Tropea possieda tutte le caratteristiche per giustificare una tassa di soggiorno.

Senza dubbio il venir meno dei trasferimenti dallo Stato rappresenta un condizione di grave allarme per gli equilibri, già precari, dei bilanci degli Enti; ma utilizzare la tassa di soggiorno per far fronte a questi squilibri non mi sembra al momento la sola soluzione, anche alla luce dello stato delle cose: la scadente qualità dei servizi offerti ai turisti.

Bisognerebbe approfondire, fare una seria analisi empirica, stimare le eventuali entrate, decidere gli interventi necessari da fare con gli introiti dell'eventuale tassa, confrontarsi con tutte le forze sociali e imprenditoriali, e poi applicarla.

Serve a mio avviso una profonda analisi interna, di necessità e bisogni della comunità e del vacanziere, un lavoro collegiale con i Comuni limitrofi e i soggetti interessati dalla tassa.

Le strutture alberghiere con pendenze a volte alte nel pagamento dei triduti, "costringono" le Amministrazioni Comunali ad imporre nuovi tributi per mandare avanti i servizi necessari.

Decidere subito, per il 2012, senza uno studio serio, valutazioni attente, incontri condivisi, significa trasformare la tassa di soggiorno come uno strumento per fare cassa e non per migliorare le cose.

Diego Stacciuoli

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Cari lettori,

oggi nasce Gazzetta Turismo, il nuovo giornale online la cui mission è quella di fornire informazioni, curiosità e approfondimenti sui temi legati al turismo, la cui importanza è vitale per l'intera economia della nostra regione.

La mia idea è quella di creare un luogo virtuale, dove tutti coloro i quali vogliono esprimere le loro idee, proposte, critiche e soluzioni possano liberamente accedervi.

La storia vuole che il fenomeno del turismo, in Calabria, sia arrivato all'improvviso, travolgendoci e trovandoci completamente impreparati. 

Nel corso degli anni, non siamo riusciti a specializzarci, non abbiamo avuto una politica capace di sopperire alle scarse qualifiche degli albergatori,  ma nonostante l'impegno di imprenditori coraggiosi e caparbi  siamo riusciti a rendere la Calabria un luogo di villeggiatura.

Mi preme sottolineare il pensiero di cui sopra: oggi la Calabria non può essere considerata una destinazione turistica.

Grazie e per certi versi per sfortuna, la Calabria negli ultimi 15 anni e stata promossa e venduta da Tour Operator stranieri ,che se da un lato hanno contribuito ad allungare la stagione turistica, dall'altro hanno creato un regime di monopolio, che ci porta oggi ad assere soggetti a ricatti.

Dobbiamo lavorare tutti per essere autosufficienti e non dipendere da pochi Tour Operator.

Questo si può fare se:
-ci specializziamo e ci formiamo
-abbassiamo i prezzi delle camere
-ci associamo
-realizziamo i servizi per un turismo di qualità

Diego Stacciuoli