domenica 16 ottobre 2011

Lo sviluppo del turismo e il miglioramento della qualità della vita: dal lavoro nei campi all'accoglienza negli hotels

<<Per poter migliorarci, guardare il futuro in modo positivo, essere liberi e prendere coscienza delle nostre risorse e bellezze naturali per sfruttarle al meglio, non dobbiamo mai dimenticare chi eravamo, la storia dei nostri nonni e dei nostri padri.>>

La nostra area è stata letteralmente "investita" dall'arrivo del turismo, quando negli anni '60 le meraviglie della nostra terra sono state "scoperte" dagli abitanti del nord Italia.
L'arrivo dei primi turisti ha provocato un cambiamento radicale, le campagne fronte mare sono state "improvvisate" a campeggi, i fienili "convertiti" alla meglio in locande, e i contadini, che sino ad allora vivevano solo del contatto con la terra, si sono dovuti "trasformare" in operatori turistici.
Tale situazione se da un lato ha aperto la strada al turismo, facendo scoprire le bellezze naturali e la meravigliosa umanità e accoglienza delle persone, dall'altro  ha fatto nascere una speculazione edilizia senza precedenti. La politica completamente incapace di gestire lo sviluppo, di pensare al futuro non è stata in grado di pianificare, regolarizzare e vigilare; il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti: pochissimi accessi pubblici al mare, strade che sulle mappe catastiali risultano essere pubbliche sono state chiuse e cementificate, costruzioni abusive poi condonate etc etc.

Il passaggio da un economia basata sulla coltivazione dei campi ad un'economia basataa sul turismo è stato velocissimo, i soggetti che avrebbero dovuto gestire il fenomeno non avevano ne gli strumenti ne le capacità.

Nonostante ciò oggi, se rivolgiamo lo sguardo verso il passato, se andiamo a chiedere ai nostri nonni come si viveva e come si vive, la riposta è unanime: oggi si vive meglio!

Noi giovani,  però non abbiamo capito il salto di qualità che è stato fatto, continuiamo a devastare la natura, non ci aggiorniamo per offrire ai turisti il meglio dell'ospitalità, abbiamo poca fiducia nel futuro, non siamo orgogliosi, non conosciamo la nostra terra e potrei continuare.....

Come possiamo pensare di poter fare turismo se non abbiamo queste consapevolezze, se non pensiamo a chi eravamo prima e a chi siamo oggi, se non conosciamo la nostra storia?

Se i nostri nonni, padri e la classe politica non avevano gli strumenti e la conoscenza per poter offrire i corretti servizi ai turisti , oggi non ci sono scuse.

Molti hanno avuto la possibilità di studiare,  si viaggia, la politica ha avuto i soldi e l'assistenza per investire, internet e i mass media ci tengono informati costantemente sull'evolversi del mercato turistico: NON CI SONO PIU' GIUSTIFICAZIONI!

Dobbiamo essere orgogliosi, dobbiamo agire per il futuro (non pensare!)

La chiave per un futuro migliore è nelle nostre mani.

Diego Stacciuoli

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