domenica 9 ottobre 2011

Ma che cos'è la tassa di soggiorno? Come funziona?

In queste ultime settimane, non si fa che parlare di altro, lo strumento misterioso che "costringe" i Tour Operator ad abbandonare la Calabria....Io rimango del parere che prima di istituire la tassa, sia necessario creare i servizi di base, ma rimane il fatto che ogni Comune è sovrano riguardo alla scelta di istituirla o meno.
Ma si sa realmente cos'è? come funziona? Dove viene già applicata? Se colpisce i Tour Operator, gli albergatori o i Clienti?
Mi preme, visto l'importanza dell'argomento e la scarsissima conoscenza dello stesso, provocata da una quasi totale mancanza di comunicazione (se non di allarme e scontro), fornire delle informazioni circa questo strumento.
La paghiamo per vedere la Tour Effeil, le montagne austriache, la porta di Brandeburgo a Berlino, la casa di Anna Frank ad Amsterdam, le ramblas di Barcellona, la Croazia, e l'elenco potrebbe continuare.
È la «tassa di soggiorno» o meglio un contributo che il turista versa alle casse del Comune che lo ospita.L'imposta di soggiorno, viene adottata dal Comune in base alle disposizioni previste dall'art. 4 del Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011 in base al quale :

1. I comuni capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonche' i comuni inclusi negli elenchi regionali delle localita' turistiche o citta' d'arte possono istituire, con deliberazione del consiglio, un'imposta di soggiorno a carico di coloro che alloggiano nelle strutture ricettive situate sul proprio territorio, da applicare, secondo criteri di gradualita' in proporzione al prezzo, sino a 5 euro per notte di soggiorno. Il relativo gettito e' destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonche' interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonche' dei relativi servizi pubblici locali.
2. Ferma restando la facolta' di disporre limitazioni alla circolazione nei centri abitati ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, l'imposta di soggiorno puo' sostituire, in tutto o in parte, gli eventuali oneri imposti agli autobus turistici per la circolazione e la sosta nell'ambito del territorio comunale.
3. Con regolamento da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, d'intesa con la Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali, e' dettata la disciplina generale di attuazione dell'imposta di soggiorno. In conformita' con quanto stabilito nel predetto regolamento, i comuni, con proprio regolamento da adottare ai sensi dell'articolo 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, sentite le associazioni maggiormente rappresentative dei titolari delle strutture ricettive, hanno la facolta' di disporre ulteriori modalita' applicative del tributo, nonche' di prevedere esenzioni e riduzioni per particolari fattispecie o per determinati periodi di tempo. Nel caso di mancata emanazione del regolamento previsto nel primo periodo del presente comma nel termine ivi indicato, i comuni possono comunque adottare gli atti previsti dal presente articolo.

Alla luce di quanto sopra, emerge che questa imposta non ricade sui Tour Operator, non ricade sugli albergatori, ma direttamente sui turisti.

Vorrei concludere dicendo che in questi ultimi anni, con la formula dell'All Inclusive, la ricaduta in termi di spesa del vacanziere sull'economia del territorio si è abbassata notevolmente. Questa situazione si riflette direttamente sui commercianti e ristoratori, che incassano sempre meno.

Non dico che si debba eliminare questa formula, visto che il mercato estero la ricerca, ma forse l'imposta sul soggiorno, riuscirebbe a recuperare (per investire) una parte di quei soldi che altrimenti il territorio non avrebbe beneficiato.

Io dico approfondiamo l'argomento, cerchiamo di capire che tipo di turismo oggi abbiamo, qual'è la spese media di un turista.

Diego Stacciuoli

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